Grenzenlose Grenzsteinforschung - Cippi senza confini | GreGor e CIsCO

Grenzsteine am Predilpass

Zeit: 1943-1945. Der 1156 m hohe Predilpass (slowenisch Predel, italienisch Passo di Predil) verbindet Tarvis bzw. Raibl in Italien mit Bovec (dt. Flitsch) in Slowenien.

Der Predilpass, Italienisch-slowenische Grenze, Säule an der Südseite der Strasse 54, mit sechs aufeinander gesetzten Steinen, die nach oben hin schmäler werden.

Inschriften: PASSO / PREDIL / QUOTA / 1156 / STRADA STATALE / N° 54 / DEL FRIULI und ein Liktorenbündel gemeißelt, 1,20x75x3,50 m

Der Straßengrenzstein bestätigt den Straßenbau über den Predilpass bis in das slowenische Bovec zur Zeit des Faschismus und wird auch als „Faschistensäule am Predilpass“ bezeichnet. Grundsätzlich bildet der Stein den Endpunkt der Strasse auf den Predilpass.

Historisches: Schon in der Bronze – und Eisenzeit verband der Weg über den heutigen Predilpass das Socatal mit dem Noricum. Über Jahrhunderte lang wurden Holz, Eisen, Salz und auch Vieh in den Süden und im Gegenzug Wein und venezianische Erzeugnisse in den Norden gebracht.

Bereits ab dem Mittelalter war die Straße über den Predilpass als Handelsroute interessant. Im Jahr 1319 baten die Bürger der Stadt Cividale den Bamberger Bischof um Erlaubnis, auf eigene Kosten eine Straße über den Predil bauen zu dürfen.

Im Jahr 1756 gab es unter der Herrschaft von Maria Theresia einen Plan zur Erneuerung der Straße über den Predil. Es ging auch darum, Bergleute aus Log für den Bergbau in Raibl über den Predilpass zu bringen. Der Bergbau in Raibl war unter Maria Theresia dem Staat als Eigentum zugefallen.

Im Umbruch des 19. Jahrhunderts erlebte der Predilpass drei Feldzüge französischer Divisionen mit zwei Schlachten bei der Festung Kluze und einer dritten Schlacht bei der Festung unter dem Predilpass.

An dieser strategisch wichtigen Stelle wurden im Jahr 1850, vor den beiden Kriegen mit Italien, eine neue Festung und ein Denkmal mit einem Löwen errichtet. Man kam aber schon im Jahre 1878 zu der Ansicht, dass dies aber schon bei der Flitscher Klause/Kluze, die durch die oberhalb liegende Festung Hermann verstärkt war, geschehen sollte. Deshalb wurde sie aus den Festungsanlagen ausgeschieden und in weiterer Folge als „Depot Oberbreth“ bzw. ab 1907 als „Depot Predil“ bezeichnet. Es diente in den Jahren 1915 bis 1917 als Depot und Brieftaubenstation. Den Reserven der Kärntner Schützenkompanien diente es von Kriegsbeginn bis 3. Juni 1915 als Unterkunft.

Nach dem zweiten Weltkrieg wurde im Jahr 1947 die der Grenzstein Nummer 8/10 zwischen der Republik Slowenien und der Republik Italien gegenüber vom Straßengrenzstein gesetzt.

Cippi del Passo del Predil

Periodo: 1943-1945. Il Passo del Predil (in sloveno Predel, in tedesco Predilpass), alto 1156 m, unisce Tarvisio ovvero Cave di Predil in Italia con Plezzo (in sloveno Bovec, in tedesco Flitsch) in Slovenia.

Passo del Predil, confine italo-sloveno, colonna sul lato sud della strada 54, con sei pietre sovrapposte, dalla forma sempre più affusolata verso l’alto.

Iscrizioni: PASSO / PREDIL / QUOTA / 1156 / STRADA STATALE / N° 54 / DEL FRIULI e un fascio littorio scolpito, 1,20x75x3,50 m

Il cippo di confine testimonia la costruzione della strada sul Passo del Predil fino alla slovena Plezzo/Bovec ai tempi del fascismo, ed è denominato anche “colonna fascista sul Passo del Predil”. Il cippo costituisce fondamentalmente il punto finale della strada sul Passo del Predil.

Storia: Già nell’età del bronzo e del ferro, la strada univa la valle dell’Isonzo con il Norico, attraverso il Passo del Predil. Per secoli vi si trasportavano legna, ferro, sale e bestiame verso sud e, in senso contrario, vino e prodotti veneziani verso nord.

La strada sul Passo del Predil iniziò ad essere di interesse commerciale già a partire dal Medioevo. Nel 1319 i cittadini di Cividale chiesero al vescovo di Bamberg l’autorizzazione di costruire una strada sul passo a proprie spese.

Nel 1756, sotto il dominio di Maria Teresa, venne realizzato un progetto per la ristrutturazione della strada sul passo. Lo scopo era quello di trasportare i minatori di Log nella miniera di Raibl attraverso il Passo del Predil. Sotto Maria Teresa la miniera di Raibl passò di proprietà dello stato.

Durante i sovvertimenti del XIX secolo, il Passo del Predil fu teatro di tre campagne delle divisioni francesi con due battaglie presso la fortezza di Kluže e una terza presso la fortificazione sotto il passo.

Nel 1850, prima delle due guerre con l’Italia, furono eretti in questo punto strategico una nuova fortezza e un monumento con un leone. Già nel 1878 si comprese però che sarebbe stato utile costruirla presso la chiusa di Plezzo (Flitscher Klause/Kluže), resa più solida con la sovrastante fortificazione Hermann. Essa fu staccata dunque dall’impianto fortificatorio e successivamente fu denominata “Deposito Oberbreth” ovvero dal 1907 “Deposito Predil”. Fu questa difatti la sua funzione tra il 1915 e il 1917 oltre a costituire una stazione per i piccioni viaggiatori. Dall’inizio della guerra fino al 3 giugno 1915 funse da alloggio per le riserve delle compagnie degli Schützen carinziani.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1947, fu posto il cippo di confine col numero 8/10 tra la Repubblica di Slovenia e la Repubblica d’Italia.