Grenzenlose Grenzsteinforschung - Cippi senza confini | GreGor e CIsCO

Grenzsteine am Lanzenpass (12A und 13)

Eine jahrhundertelange Grenze führt von Pontebba in Richtung Nordwest zum Findenigkofel, zuerst entlang des bzw im Pontebbana Bach (Pontafler Bach), dann nach dem Lanzenpass über die Casera (Almhütte) Valbertad bassa und danach durch einen Graben, dem sogenannten Marchgraben zum Findenigkofel. Ab der Gründung des Herzogtums Kärnten im Jahr 976 lag hier die Grenze des Herzogtums Kärnten, wobei die Verwaltung des Gebietes bis zum Jahr 1077 dem Herzog von Kärnten untergeordnet war (siehe Carinthia I., 1919, S4).

Im 14. Jahrhundert bildete das Kanaltal und das unterste Gailtal bis Villach ein Landgericht, das nach seiner Grenzbeschreibung, von welcher die älteste aus dem Jahre 1341 stammt, bis Pontebba (Pontafel) reichte. Die Grenze am Lanzenpass wurde in der Kriegszeitung der X. Armee, 3. Bd 1918(Nr.92-95) in der Hinsicht erwähnt, dass es in der Leopoldskirchner- und Lanzenalpe zu heftigen, vom 15. Bis ins 18. Jahrhundert währenden Grenzstreitigkeiten zwischen den bambergischen Untertanen und den Ventianern kam. Sie wurden 1756 und 1774 durch Grenzverträge beendet. (siehe Carinthia I. 1919, S39).

Die Grenzsteine am Lanzenpass dürften aus der Zeit der Franzisco-Josephinische Landesaufnahme (1869-1887) stammen, weil hochgelegene Grenzstreifen in der Habsburger Monarchie gegenüber den verkehrsreichen und stärker besiedelten niedrigen Grenzbereichen erst später, bei der Erstellung des Josefinischen und Franziszeischen Katasters festgelegt wurden. Der Grenzstein am Lanzenpass mit der Nummer 13 hat zusätzlich zu seiner Grenzsteinnummer die Jahreszahl 1887 eingraviert. Der Grenzstein Nr. 12A hat die Jahreszahl 1904 eingraviert und dürfte in einer späteren Grenzrevision neu bestimmt worden sein. Die Grenze war bis nach dem ersten Weltkrieg, bis zu der Festlegung des neuen Grenzverlaufes zwischen Italien und Österreich entsprechend den Verträgen von St. Germain gültig.

Informationen und Fotos zu den beiden Grenzsteinen sowie Beschreibungen weiterer Grenzsteine zwischen Lanzenpass und Findenigkofel wurden von Herrn Mag. Martin Fürnkranz mit dem Titel „Historische Grenzsteine zwischen Findenigkofel und Lanzenpass“ übermittelt. Die Zusammenfassung lautet: „Vor mehr als hundert Jahren wurde – mit der Abtrennung des Kanaltales von Österreich – die Staatsgrenze östlich des Findenigkofels nach Norden auf den Karnischen Hauptkamm verschoben, wo sie nun bis zum Achomitzer Berg exakt der kontinentalen Wasserscheide zwischen Schwarzem und Adriatischem Meer folgt. Aber die alten Grenzsteine, die von 1867 bis 1919 die österreichisch-italienische Grenze markierten, sind zwischen Findenigkofel und Lanzenpaß heute noch vorhanden.“

Cippi di confine sul Lanzenpass /Passo di Cason di Lanza (12A e 13)

Un confine secolare porta da Pontebba verso nord-ovest al Findenigkofel/Monte Lodin, dapprima lungo o meglio nel torrente Pontebbana, quindi dopo il Passo di Cason di Lanza, passando per la Casera di Valbertad bassa e infine attraverso un fossato, il cosiddetto Marchgraben, verso il Monte Lodin. A partire dalla nascita del ducato della Carinzia nel 976 passava da qui il suo confine; l’amministrazione del territorio era assoggettata ai poteri del duca di Carinzia fino al 1077 (ved. Carinthia I., 1919, pag. 4).

Nel XIV secolo la Valcanale e la valle Gailtal inferiore fino a Villach costituivano un unico tribunale locale che, secondo la descrizione di confine (la più antica risalente al 1341), si estendeva fino a Pontebba. Il confine sul Passo di Cason di Lanza fu citato nel giornale di guerra della X armata, 3° volume 1918 (N. 92-95), in quanto la malga di San Leopoldo e la malga Lanza furono teatro di cruenti lotte di confine dal XV al XVIII secolo fra i sudditi del casato dei Bamberg e i Veneziani. I dissidi terminarono nel 1756 e 1774 con la stipula di specifici trattati di confine (ved. Carinthia I. 1919, pag. 39).

I cippi di confine sul Passo di Cason di Lanza dovrebbero risalire all’epoca del rilevamento topografico Francesco-giuseppino (Franzisco-Josephinische Landesaufnahme 1869-1887), in occasione della realizzazione dell’omonimo catasto, in quanto le linee di confine in alta quota durante la monarchia asburgica furono poste soltanto più tardi rispetto alle aree di confine più trafficate e popolate site più in basso. Il cippo sul Passo di Cason di Lanza con il numero 13 reca inciso anche l’anno 1887. Il cippo n. 12A riporta invece l’anno 1904 e sembra sia stato ridefinito nell’ambito di una successiva revisione del confine. Fin dopo la Prima Guerra Mondiale il confine rimase valido fino alla determinazione della nuova linea di confine tra Italia e Austria, sulla base del Trattato di Saint-Germain.

Le informazioni e le fotografie dei due cippi di confine e le descrizioni di ulteriori cippi tra il Passo di Cason di Lanza e il Monte Lodin sono state trasmesse da Martin Fürnkranz che le ha intitolate “Cippi storici tra il Monte Lodin e il Passo di Cason di Lanza”. Di seguito un breve sunto: “Oltre un secolo fa, con la separazione della Valcanale dall’Austria, il confine di stato a est del Monte Lodin fu spostato a nord sul crinale principale delle Alpi Carniche, dove ora segue esattamente lo spartiacque continentale tra il Mar Adriatico e il Mar Nero. Tuttavia, ancor oggi tra il Monte Lodin e il Passo di Cason di Lanza si possono vedere gli antichi cippi che tracciavano il confine austro-italiano dal 1867 al 1919.“

Lanzenpass